Le colline migliori per produzioni vinicole non sono solo in Italia

Aprile 21, 2020 Categoria:

Come abbiamo già avuto modo di affermare, solo la Francia può contendere all’Italia la leadership nella produzione vinicola d’eccellenza. Ci sono vari motivi che contribuiscono a questo primato più meno condiviso (anche se la rivalità storica fra le due “scuole” vinicole è ben lungi dal dirsi sopita).

Le ragioni di un successo che non tramonta

Che cosa rende i vini francesi tanto speciali? Sull’argomento sono stati scritti centinaia di libri, ed è complicato riassumere tutto in poche righe. Proviamo però a sintetizzare almeno un elemento cardine in un’unica parola: territorio.

Parlando di vini italiani, abbiamo messo in risalto la biodiversità del nostro paese. In Francia forse ce n’è meno; ma in compenso alcune sue regioni, in particolare quelle collinari, sono morfologicamente, climaticamente e geologicamente predisposte per coltivare vitigni d’eccellenza.

Borgona, Champagne, Provenza, Bordeaux: nomi che sono sulla bocca di tutti, simboli universali di una qualità tramandatasi da generazioni lungo il crinale di un’orgogliosa (e orgogliosamente difesa) cultura contadina. A tale caratteristica, che i francesi si sono ritrovati in casa, fa da pendant una cosiddetta wine culture di estrema raffinatezza. I vini francesi risentono – ovviamente in positivo – di tale attenzione al prodotto. Non a caso, i migliori vini francesi sono il frutto di attente selezioni delle uve, di una lavorazione minuziosa e studiata nei minimi particolari e di un processo di conservazione in cui, ancora una volta, nulla è lasciato al caso.

Specialità d’Oltralpe

Al pari di quelli italiani, tuttavia, anche i vini francesi risentono di quella tendenza al consumo massimalista che, soprattutto dall’estero, orienta e condiziona le richieste sul mercato. Detto in altri termini, si tende a privilegiare quasi sempre e quasi solo i nomi già affermati, a discapito dei piccoli produttori indipendenti, spesso artefici – in Italia come in Francia – di prodotti che non sfigurerebbero nei ristoranti più pregiati o nelle cantine più fornite.

Alser Vini di Peschiera Borromeo si è sempre posta questo come obiettivo primario: sottrarre i migliori tra i piccoli produttori di vino dal cono d’ombra in cui sembrano confinati, e dar loro la possibilità di far apprezzare i loro prodotti su scala più ampia.

In tal senso, la sua selezione di vini francesi non ha nulla da invidiare a quelli italiani. Provare per credere.

I vini francesi che abbiamo scelto per voi

E per darvi un assaggio di quello che vi aspetta visitando il sito e la galleria dei prodotti di Alser Vini, ecco una selezione nella selezione di uve francesi disponibili in vendita:

  • Cadillac Grand Nobles di Château Salins: ricavato da acini coperta dalla cosiddetta muffa nobile del Botrytis Cinerea, è un vino dall’acceso colore giallo paglierino, dal sapore dolce e persistente;
  • Chablis Premier Cru Beauroy di Gérard Tremblay: affermatosi negli ultimi anni, è un bianco prodotto solo con uve Chardonnay di prima qualità. Sapore vivace e rotondo, esaltato dai sentori floreali di ritorno;
  • Passion – Cuvée Brut Blanc de Noirs di Marguerite Guyot-Damery: si tratta di uno champagne frutto di selezioni attentissime e certosine, e per questo prodotto in modeste quantità. Dolcezza di fondo, un bel ritorno fruttato e un consistente bouquet di essenze floreali costituiscono il niente affatto trascurabile apparato organolettico. Al palato si presenta insolitamente pastoso e vellutato, a dispetto della vivace effervescenza;
  • Sancerre Blanc di Patrice Moreux: una ritrovata eccellenza tra i vini francesi, prodotta al 100% con uve Sauvignon. Dal forte sentore agrumato con ritorni floreali, al palato si rivela particolarmente sapido, con una struttura delicata e un finale che richiama essenze floreali.