Descrizione
Denominazione: Gevrey-Chambertin
Località: Les Fourneaux, La Croix des Champs, La Platière, Creux Brouillard
Vitigno: Pinot Noir
Suolo e sottosuolo: Se i suoli dei diversi appezzamenti non sono tutti uguali, hanno una caratteristica principale in comune: si tratta ogni volta di terreni argillosi-calcarei situati sul cono alluvionale della valle del Lavaux: vestigia di aree glaciali passate, questo cono di ghiaia e i sassi donano alle viti un sottosuolo particolarmente drenante, permettendo un radicamento profondo senza eccesso di acqua e sali minerali.
Superficie: 0,8869 ha
Esposizione: Esposizioni variabili, su pendii generalmente dolci.
Vigna: Ottenuto da un blend di 6 parcelle, il Gevrey-Chambertin proviene esclusivamente da vecchie vigne, tutte di selezione massale. La località La Platière è in fase di reimpianto.
Vinificazione: A seconda dell’annata.
Caratteristiche del vino: Colore rosso granata con riflessi rubini, al naso è croccante, frutti di bosco, melograno, in bocca e’ un vino elegante, dai tannini vellutati e da un finale lungo
Abbinamento: Bistecca di manzo piccante, costine di maiale alla brace, agnello alla brace
Note: Creux Brouillard: Questa grande parcella, a Gevrey-Chambertin, si trova sotto la D 974 Dijon – Beaune e il suo rilievo leggermente cavo spiega la prima parte del suo nome. Croix des Champs: A Gevrey-Chambertin, la forca si trovava lì, non lontano da Jouise, ai margini di una strada trafficata, come molte forche nel Medioevo. Le Fourneau: A Gevrey-Chambertin, su questo terreno, lungo la D 974 Dijon – Beaune, furono installate delle stufe e gli abitanti vi si recarono per curare i noduli di ferro che avevano trovato nei campi. – La Platière: A Gevrey-Chambertin, nel Bas, questo è il nome di due parcelle sotto i Grands Champs. Platère, in dialetto borgognone, è un’alterazione dell’antico francese Platière, derivato da Plat, che significa pianura ai piedi di una collina. Può essere un terreno arato e coltivato dove sono state fatte aiuole o solchi prima che vi fossero piantate le viti. Questa parola è rappresentata principalmente nel sud della Borgogna e nella pianura della Saona.